Questo non è stato il primo episodio di Kieran Culkinrodeo. In effetti era suosestoRodeo dei Golden Globes, 22 anni interi dal suo primo, in cui il ventenne Culkin è stato nominato come miglior attore per il suo ruolo di sardonico adolescente (potete immaginare?) Igby nel film in gran parte dimenticato ma in realtà -abbastanza decenteIgby va giù.
Quattro nomination e una vittoria perin seguito, non è stata una sorpresa vederlo accettare il premio come miglior attore non protagonistaUn vero doloreieri sera in un modo del tutto adatto all'occasione. Lo ha mantenuto leggero, lo ha mantenuto divertente, lo ha mantenuto misericordiosamente breve.
Il tono è stato dato dall'immediata ammissione che lui e sua moglie avevano appena fatto una fotoconSalvato dalla Campanal'attore Mario Lopez – certo, perché no. Culkin poi è diventato brevemente serio e ha ringraziato i Globes, spiegando che in realtà significano molto per lui, grazie a questo.Igby va giùnomination tanti anni fa – “il primo riconoscimento in assoluto che ho ottenuto come attore”. Non è così carino. (In realtà in un certo senso lo è.)
Poi c'è stato un taglio conciso ai ringraziamenti: “Sono qui perchéha scritto una sceneggiatura incredibile” – e uno spettacolo abbastanza degno di ammirazione per Eisenberg, prima di snocciolare gli obblighi con abbastanza autoironia e umorismo da intrattenere tutti.
Il carattere parlante di Culkin ha fatto sì che tutti i nomi che non abbiamo mai sentito non fossero un problema: parliamo di dieci secondi, al massimo. Ci fu un breve soffermarsi su sua moglie per ringraziarla di aver tollerato “quella che chiamate la mia 'mania'” e assicurandoci che “ci sto lavorando, ho unaora va bene”, prima di aggiungere tra parentesi verbali “non va bene, è aquantitàdi lavoro. Vedremo dove andrà a finire. Poi un ringraziamento al direttore e “ti voglio bene mamma, ciao!”
È davvero così facile. I Golden Globe non sono gli Oscar, elo sa. È bello vincerne uno, certo, ma c'è un atteggiamento leggermente più gioviale nei confronti dell'intera faccenda rispetto a suo cugino all'altro capo della stagione dei premi. Vedi qualcuno fare un discorso lungo e indulgente in cui suggerisce che questo è l'apice assoluto della sua carriera e pensi "ok, è carino e tutto, ma... davvero?"
Ecco, è fondamentale non prendersi troppo sul serio. Culkin ce l'avrebbe sempre fatta.